Sarà Leone XIV a guidare la Chiesa cattolica. Il conclave ha infatti eletto il cardinale statunitense Robert Francis Prevost che, affacciatosi dal balcone di San Pietro, ha voluto ringraziare il proprio predecessore e ha tenuto un saluto improntato alla pace. Prevost, 70 anni il prossimo 14 settembre, agostiniano ed originario di Chicago, era finora prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l'America Latina. Si tratta del primo papa nordamericano.
Leone XIV, nel solco di Francesco
Prevost ha mostrato sintonia con i temi centrali del pontificato di Papa Francesco, come l’impegno per il clima, l’accoglienza dei migranti e un atteggiamento di prossimità ai fedeli, soprattutto ai più fragili. Ha uno stile riservato e pragmatico, e viene visto come un potenziale punto di equilibrio per una Chiesa in trasformazione. Più prudente è il suo approccio riguardo a temi sensibili come le aperture verso la comunità Lgbtqia+, dove ha mantenuto una posizione di cauta riservatezza.

Papa Leone XIV, da cardinale, era considerato vicino al predecessore Francesco
Se nelle sue parole non vi è stato alcun riferimento al cibo, la sua esperienza tra gli ultimi suggerisce un'attenzione anche alla sostenibilità, ma anche alla lotta contro la fame nel mondo e a favore di un'alimentazione sana che sia accessibile a tutti.
Chi è papa Prevost, Leone XIV
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, il cardinale Robert Francis Prevost è considerato da molti osservatori come una figura di possibile mediazione tra le diverse anime della Chiesa cattolica. Il suo profilo unisce una lunga esperienza pastorale in America Latina con incarichi di rilievo a livello internazionale. La sua vocazione religiosa inizia nel 1977, quando entra nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino a Saint Louis, Missouri. Emette i voti solenni il 29 agosto 1981. Dopo aver studiato Teologia alla Catholic Theological Union di Chicago, si trasferisce a Roma per specializzarsi in Diritto Canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino. Viene ordinato sacerdote il 19 giugno 1982, e due anni più tardi ottiene la Licenza in Diritto Canonico.

Papa Francesco creò cardinale Robert Francis Prevost, ora Leone XIV
Prevost trascorre gran parte degli anni ’80 e ’90 in missione in Perù, prima a Chulucanas, poi a Trujillo, dove guida la formazione di giovani agostiniani e ricopre ruoli chiave nella pastorale e nella formazione teologica. Nell’Arcidiocesi di Trujillo è stato vicario giudiziario, priore di comunità, insegnante di Patristica, Morale e Diritto Canonico. Negli Stati Uniti, Prevost ha ricoperto diversi incarichi a partire dal 1987, tra cui direttore delle vocazioni e delle missioni per la Provincia agostiniana “Madre del Buon Consiglio”. Dopo il suo ritorno dal Perù, è stato priore provinciale a Chicago dal 1999. Successivamente, è stato eletto per due mandati consecutivi priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino.

Nel 2018 è diventato secondo vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana. Papa Francesco lo ha nominato membro della Congregazione per il Clero (2019) e della Congregazione per i Vescovi (2020). Nel 2023 è stato scelto come prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, un ruolo chiave nella nomina dei vescovi a livello globale. Il 30 settembre 2023 è stato creato cardinale da Papa Francesco.
L'eredità di Francesco
Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, si è spento lunedì dell’Angelo all’età di 88 anni. Era stato eletto il 13 marzo 2013, succedendo a Benedetto XVI dopo le sue storiche dimissioni. Il suo pontificato, durato oltre un decennio, è stato segnato da sobrietà, apertura e attenzione ai temi sociali, tra cui il diritto al cibo. Il primo saluto, un semplice «buonasera» dalla loggia di San Pietro, fu già indicativo del suo stile diretto e vicino alle persone. Gesuita, argentino, figlio di migranti italiani, scelse il nome Francesco in riferimento al santo di Assisi, a conferma della sua visione di una Chiesa povera e accogliente. Con la frase «tutti, tutti, tutti» ha più volte sottolineato l’universalità del messaggio cristiano. Papa Francesco ha avuto un’idea chiara del cibo come bene universale e diritto inalienabile. In occasione della Giornata Internazionale contro lo Spreco Alimentare 2023, aveva denunciato: «Il cibo che buttiamo nella spazzatura lo strappiamo ingiustamente dalle mani di quanti ne sono privi. Di quanti hanno diritto al pane quotidiano in virtù della loro inviolabile dignità umana».

Papa Francesco, scomparso a 88 anni
Secondo Papa Francesco, la fame nel mondo non è legata alla scarsità di risorse, ma alla mancanza di volontà politica. Ha più volte richiamato alla sobrietà, alla condivisione e all’esigenza di superare la cultura dello scarto. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, ha ribadito che l’accesso al cibo è un diritto fondamentale, da garantire con politiche pubbliche eque e solidali. Francesco ha spesso associato il gesto del mangiare insieme a un atto di fratellanza e comunità. «Chi va a dormire a stomaco vuoto è nostro fratello», ricordava in diverse occasioni, anche durante pranzi comunitari con anziani o senza fissa dimora. Attraverso i suoi documenti più noti, da Laudato si’ a Fratelli tutti, Papa Francesco ha promosso una visione che connette ambiente, cibo e giustizia sociale. Le sue parole hanno ispirato politiche agricole sostenibili, attenzione all’agricoltura familiare e modelli di welfare rurale fondati sul rispetto della terra e della dignità delle persone.