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domenica 07 dicembre 2025  | aggiornato alle 08:25 | 116191 articoli pubblicati

Jenny, la forza di una vita difficile e la lezione che lascia alla sua redazione

La scomparsa di Jenny Maggioni lascia un vuoto profondo nella redazione di Italia a Tavola. Collega grintosa, madre attenta e professionista appassionata, ha affrontato la vita con forza, ostinazione e dignità. La sua storia, segnata da difficoltà e da una tenacia rara, resta una lezione per tutti.

di Alberto Lupini
direttore
15 novembre 2025 | 10:24
Jenny, la forza di una vita difficile e la lezione che lascia alla sua redazione
Jenny, la forza di una vita difficile e la lezione che lascia alla sua redazione

Jenny, la forza di una vita difficile e la lezione che lascia alla sua redazione

La scomparsa di Jenny Maggioni lascia un vuoto profondo nella redazione di Italia a Tavola. Collega grintosa, madre attenta e professionista appassionata, ha affrontato la vita con forza, ostinazione e dignità. La sua storia, segnata da difficoltà e da una tenacia rara, resta una lezione per tutti.

di Alberto Lupini
direttore
15 novembre 2025 | 10:24
 

Jenny. Un nome, una garanzia. La garanzia di non passare inosservati. La garanzia di una giornata viva per tutti quelli che le erano accanto. La sua assenza si avvertiva in redazione, dove da ormai dieci mesi non sentivamo più le sue risate schiette o le sue ramanzine, ma oggi, alla notizia che non la vedremo più fra di noi, è come se un vuoto ci avesse inghiottito tutti.

L’ho avuta come collega in due momenti diversi della sua vita. All’inizio, quando le avevo insegnato il lavoro, i rapporti non erano sempre facili per la grinta e le convinzioni quasi inossidabili con cui argomentava coi colleghi, dimostrando peraltro di saper difendere le sue idee. Poi c’è stata una pausa per altri lavori, salvo tornare da noi subito dopo il Covid, e portare tutto quello che poteva portare: energia, sensibilità, una giostra emotiva che ci ha investiti tutti, come un vulcano a volte impossibile da placare.

Si è data con tutta sé stessa, senza risparmiarsi e senza risparmiarci nulla, ed è stato impossibile non volerle bene, anche perché con la maternità il suo caratterino si era un po’ levigato.

Il male che l’ha inseguita in questi anni ha tirato fuori la guerriera che era in lei. Voleva restare tra noi con tutta la vitalità che l’ha sempre contraddistinta. E quel male ingrato non l’ha distolta dai suoi valori, né dalla sua testardaggine nel voler rimanere vegana nonostante tutto. Anche se, con grande professionalità, sapeva scrivere senza pregiudizi di qualche re della griglia: per lei era importante essere oggettivi, e avere un’idea aveva un valore immenso. Nel lavoro portava precisione, curiosità, disponibilità a mettersi in discussione: una visione che, pur nelle difficoltà, faceva la differenza. Studiava per un titolo centrato e aveva una sensibilità particolare per cercare fatti di cronaca che potevano interessare i lettori di Italia a Tavola o per promuovere gli articoli di turismo di Check-In, restando riservata e dietro le quinte. Non usava la sua firma per mostrarsi, ma lavorava per tutta la nostra squadra. 

Jenny, la forza di una vita difficile e la lezione che lascia alla sua redazione

Jenny Maggioni

Ci ha insegnato cosa significa sacrificarsi per perseguire valori ed obiettivi, che in questi ultimi anni coincidevano con la tutela e la crescita di Diana, la sua vera gioia della vita, e con il lavoro per Italia a Tavola, dove aveva anche coltivato amicizie solide con alcuni colleghi.

Morire è terribile di per sé, ma lo è ancor di più se succede a 45 anni e con una figlia di 8. Diana perde una mamma che viveva praticamente per lei. La vera gioia di Jenny era infatti il veder crescere serenamente la bimba, pur fra i tanti problemi che doveva affrontare. Si potrebbe parlare di una vita con poche occasioni fortunate, ma la forza di Jenny è sempre stata quella di superare e andare oltre. Almeno fino a quando la malattia non l’ha fermata imponendole uno stop che, fino all’ultimo, non l’ha piegata, ma a cui si è poi dovuta arrendere in silenzio e con grande dignità.

Negli ultimi mesi travagliati, fra ospedale e cure, ha cercato comunque di seguire la figlia, la sua vera ragione di vita. Bloccata dalla malattia aveva dovuto rinunciare anche al lavoro che amava e che affrontava con spirito aperto e curiosità, e a cui contava di poter tornare.

Non avrei mai voluto dover usare queste parole. Anche perché per un direttore scrivere di un collega che se ne va è un po’ come perdere un figlio, un parente stretto. La morte è un appuntamento ineludibile e ci illudiamo di farvi fronte con un’obbligata accettazione. Ma a volte anche la più rigida razionalità si ribella. Se poi al dolore per la scomparsa di una persona cara si aggiunge l’amarezza di come il destino a volte voglia quasi accanirsi, l’emozione prende il sopravvento.

E questo è lo stato d’animo con cui voglio ricordare Jenny, una giovane donna che ha trascorso una vita non sempre facile, fra dolori e sofferenze, ma che ci lascia una lezione importante: anche nei momenti più bui non ha mai gettato la spugna, e ha usato la professione di giornalista quasi come un’arma di riscatto.

 Grazie Jenny per la tua energia, per la tua cocciutaggine buona. Grazie  per averci unito come squadra. Grazie di esserci stata amica. Grazie per esserci stata.

Ora riposa. E continua, ovunque sei, a far rumore nel modo in cui sapevi farlo tu.

La redazione e tutto lo staff di Italia a Tavola e di CHECK-IN partecipano al lutto dei familiari e abbracciano la figlia Diana, il papà Luciano e il fratello Gilles.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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17/11/2025 12:22:53
4) ciao, Jenny
l'ultima volta che ci siamo visti fu in redazione lo scorso anno. Mi avevi chiesto che da Napoli ti portassi il cornetto rosso. Pochi attimi e nel consegnatelo tu mi dicesti che di certo ti avrebbe portato fortuna. Sono addolorato che tu non ci sia. E però, non è che è proprio così: non è che non ci sei. Per noi tutti, diciamo che adesso sei invisibile, ma non sei assente ! No, assolutamente no. Non sei assente, sei solo invisibile ! Ti vogliamo bene !
Vincenzo D'Antonio

17/11/2025 12:22:52
3) Amica di infanzia
“E UN COMMENTO LUNGO, MA VALE LA PENA LEGGERLO” Io non lascio quasi mai commenti, ma questa volta sentivo davvero il bisogno di far capire a tutti che tipo di donna fosse Jenny… anzi, una Donna, con la D maiuscola. Conosco Jenny e la sua famiglia da quando avevo 8 anni, e oggi ne ho 23. Per me Jenny non è mai stata solo una vicina o una conoscente: è stata una vera amica, una presenza speciale che ha lasciato un segno profondo nella mia vita. Nonostante la grande differenza d’età, per lei non contava nulla. Mi trattava sempre come una persona, mai come una bambina da mettere da parte. Con lei tutto diventava un gioco, una scoperta. Facevamo passeggiate al parco con il suo cane — ai tempi si chiamava Merlino —, lo lavavamo insieme, disegnavamo, costruivamo aeroplanini di carta, giocavamo a carte. Ridevamo per le sue battute e per i suoi modi un po’ buffi ma sempre pieni d’amore. Ogni giorno inventava qualcosa di nuovo per farci divertire. È stata lei a insegnare a me e a mio fratello ad andare in bicicletta. Una cosa piccola, forse, ma che oggi sento come un regalo enorme. Quando andavamo a cercarla e sua mamma ci diceva che era tornata nella sua città, ci si stringeva il cuore. Ci mancava tanto. Eppure, ogni volta, noi eravamo lì ad aspettarla, felici come sempre quando tornava. Jenny è stata una luce nella nostra infanzia. Una di quelle persone rare che ti fanno sentire visto, accolto e al sicuro. E anche se oggi non è più qui, tutto quello che ci ha insegnato, tutto quello che ci ha fatto provare, resta. Vive in noi, nei nostri ricordi, nella persona che siamo diventati. Questo messaggio è per lei, per dirle grazie. Grazie per la sua gentilezza, per la sua fantasia, per il suo cuore enorme. Grazie perché, anche solo per un tratto di strada, ci ha accompagnati con amore. E noi non la dimenticheremo mai.
Bonkano Usmanu

15/11/2025 19:28:55
2) Ciao Cara Jenny
Mi stringo al vostro dolore, a quello della piccola Diana, al papà di Jenny ... queste parole le rendono tutto l'onore che merita, come donna e come mamma. Ciao Cara Jenny... riposa ora e fai buon viaggio. Con Stima e Affetto. Silvia
Silvia Ravasio

15/11/2025 19:28:49
1) Jeje
Ci siamo conosciute per caso,entrambe operate dallo stesso chirurgo,entrambe con un percorso tortuoso da affrontare,entrambe fuori da scuola ad aspettare i nostri figli,entrambe a farci forza l' un altra,le chiacchiere al parco tra uno scivolo e un altalena,tra le urla e risate dei bambini...una seduta al fianco dell' altra,era quasi un momento di confessione il nostro di reciproco rispetto e forza,le paure tante e tanto condivise,io voglio ricordarti così con quella nostra frase"tu dii una preghiera per me ,io lo farò x te...amica guerriera"... Così voglio che avvenga anche se ora siamo in posti diversi ,unite da una forza che solo chi ha una forza disarmante sa'fare! Vola in alto Amica mia,e non fermarti mai
Cristina Begnigna



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