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Brescia, Cremona, Lodi e Mantova insieme per l’agroalimentare del futuro

Firmato a Cremona il “Patto della Bassa Padana”, l’accordo che unisce istituzioni, imprese e università per creare un ecosistema dell’innovazione agricola capace di rilanciare il Sud Lombardia tra sostenibilità e ricerca

 
27 ottobre 2025 | 16:57

Brescia, Cremona, Lodi e Mantova insieme per l’agroalimentare del futuro

Firmato a Cremona il “Patto della Bassa Padana”, l’accordo che unisce istituzioni, imprese e università per creare un ecosistema dell’innovazione agricola capace di rilanciare il Sud Lombardia tra sostenibilità e ricerca

27 ottobre 2025 | 16:57
 

È stato definito il “Patto della Bassa Padana”. A firmarlo, i presidenti delle province di Brescia, Cremona, Lodi e Mantova. La lettera di intenti che avvia un percorso condiviso per la candidatura congiunta dei quattro territori alla Zona di innovazione e sviluppo (Zis) dedicata al settore agroalimentare è stata firmata a Cremona. La sottoscrizione, frutto di un lungo lavoro preparatorio promosso dall’Hub della Conoscenza, è avvenuta alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, che ha salutato positivamente la volontà delle province di fare squadra, cogliendo la sfida lanciata dalla Lombardia attraverso il bando per la costituzione delle Zis.

Brescia, Cremona, Lodi e Mantova insieme per l’agroalimentare del futuro

Patto della Bassa Padana: quattro province unite per l’agroalimentare

L’iniziativa segna l’inizio di un cammino comune che nascerà dal dialogo e dal confronto tra territori, con l’obiettivo di costruire una visione di area vasta e omogenea del Sud Lombardia, capace di mettere a sistema le migliori energie produttive, formative, di ricerca e istituzionali.

Le parole dei presidenti delle province

«La firma dell’intesa - ha dichiarato Emanuele Moraschini, presidente della provincia di Brescia - rappresenta un segnale concreto di collaborazione istituzionale. Solo unendo forze e competenze potremo valorizzare appieno la straordinaria filiera agroalimentare lombarda e affrontare insieme le sfide dell’innovazione e della sostenibilità». Sulla stessa linea, Roberto Mariani, presidente della provincia di Cremona: «Da casa nostra - ha sottolineato - parte un progetto che unisce territori diversi ma complementari. L’agricoltura e l’agroindustria non sono solo la nostra storia, ma anche il motore del futuro economico, sociale e ambientale della Lombardia».

I presidenti delle province di Mantova e Lodi, Fabrizio Santantonio e Carlo Bottani, hanno a loro volta rimarcato che: «Il nuovo percorso non è un atto formale, ma una scelta politica e culturale. Lavorare insieme significa superare i confini amministrativi e costruire un modello di sviluppo realmente integrato e sostenibile. Il Sud Lombardia ha tutto per diventare un laboratorio di innovazione agricola e agroindustriale. La Zis può essere lo strumento che trasforma la nostra identità produttiva in un ecosistema d’avanguardia, fondato su conoscenza, ricerca e transizione verde».

Un territorio strategico per l’agroalimentare lombardo

La candidatura congiunta si propone di valorizzare un territorio che concentra circa il 70% della produzione agroalimentare lombarda, prima regione italiana per valore del settore. L’area genera inoltre oltre un terzo dell’export agroalimentare regionale, con un valore annuo stimato intorno ai quattro miliardi di euro. Un sistema che unisce migliaia di imprese agricole, cooperative e aziende di trasformazione, accanto a poli universitari e centri di ricerca di eccellenza (Politecnico di Milano - Poli di Cremona e Mantova, Università degli studi di Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli studi di Milano), in grado di alimentare il binomiotradizione e innovazionee di sviluppare un approccio integrato ispirato al paradigmaOne Health”, che lega la salute umana, animale e ambientale.

L’obiettivo della Zis e il ruolo dell’Hub della Conoscenza

Le quattro province ribadiscono che la sfida della Zis non riguarda solo l’economia, ma anche la coesione sociale e territoriale, la lotta allo spopolamento e il rafforzamento dei servizi nei piccoli Comuni, cuore pulsante delle comunità locali. «Siamo consapevoli che condividere processi decisionali tra più territori è una fatica - affermano congiuntamente i quattro presidenti - ma è l’unica strada giusta di fronte a sfide complesse. Solo una logica di area vasta può assicurare competitività e futuro ai nostri territori». Con il Patto, Brescia, Cremona, Lodi e Mantova aprono una nuova stagione di collaborazione istituzionale, fondata sull’ascolto e sulla partecipazione, per costruire una candidatura unitaria alla Zis dell’agroalimentare capace di rappresentare non solo un’opportunità per il Sud Lombardia, ma una risorsa per l’intera Regione.

Brescia, Cremona, Lodi e Mantova insieme per l’agroalimentare del futuro

La sfida della Zis non riguarda solo l’economia, ma anche la coesione sociale e territoriale

Le Zone di innovazione e sviluppo (Zis) sono aree promosse da Regione Lombardia per favorire la nascita di ecosistemi territoriali dell’innovazione, in cui imprese, università, enti di ricerca, istituzioni e società civile collaborano per sperimentare nuovi modelli di sviluppo sostenibile. Le aree vaste mirano a valorizzare le vocazioni produttive locali, attrarre investimenti, creare occupazione qualificata e promuovere la transizione digitale e green, rafforzando la competitività della Lombardia nel contesto nazionale ed europeo. L’Hub della Conoscenza è un progetto strategico - promosso da Cassa Padana e Politecnico di Milano - che nasce con l’obiettivo di trasformare i territori della Pianura Lombarda in un laboratorio di innovazione diffusa. Ha preso il via a gennaio 2024 e si focalizza su tre principali direttrici: giovani e lavoro, enti locali e innovazione, agricoltura-allevamento e sostenibilità economica.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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