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Vinitaly, in aumento le pre-adesioni dei buyer italiani ed esteri

Segnali positivi dal prossimo Vinitaly. Aumentano del 50% le pre-adesioni dei buyer esteri e del 20% quelle degli italiani. Il centro studi VeronaFiere-Vinitaly presenta 4 studi che descrivono le aree di crescita all’estero e in Italia

 
27 marzo 2009 | 16:16

Vinitaly, in aumento le pre-adesioni dei buyer italiani ed esteri

Segnali positivi dal prossimo Vinitaly. Aumentano del 50% le pre-adesioni dei buyer esteri e del 20% quelle degli italiani. Il centro studi VeronaFiere-Vinitaly presenta 4 studi che descrivono le aree di crescita all’estero e in Italia

27 marzo 2009 | 16:16
 

Dal 43° Vinitaly, in programma a Verona dal 2 al 6 aprile prossimi, arrivano segnali positivi per il settore. Il primo dato è quello dell'aumento del 50% rispetto al 2008 delle pre-adesioni degli operatori esteri specializzati e del 20% quelle degli italiani. Il secondo è del Centro Studi VeronaFiere-Vinitaly che presenterà giovedì 2 aprile alle ore 15 lo scenario 'La crescita continua”, frutto di più ricerche che hanno coinvolto alcune migliaia di testimonial, i quali rappresentano il più completo osservatorio realizzato sul settore vino. Le ricerche sono: 'Vino, il mercato che verrà” (Università Federico II - Edizioni l'Informatore agrario), con la prima 'autoanalisi” realizzata coinvolgendo direttamente i produttori; 'Il mercato del vino nella Gdo” (Iri Infoscan), con il monitoraggio delle vendite nella grande distribuzione; 'Il vino nei locali italiani di qualità”, che presenta il trend dei consumi di vino nei locali top della ristorazione italiana e, per la prima volta, nei winebar/enoteche trend setter in Italia (Unicab-Axiter); 'Gli italiani e il vino” (Bocconi Trovato & Partners), che identifica le varie categorie di consumatori.

 Ciò permette a Vinitaly di proporre ad aziende e operatori della filiera spunti di riflessione e indicazioni utili per l'impostazione delle strategie commerciali e di marketing. Dalle prime anticipazione, ad esempio, in una prospettiva di breve-medio termine (fino a 5 anni) emerge che Cina, Messico, Brasile, Germania e Regno Uniti sono i Paesi più promettenti per i vini basic, con Germania e Brasile interessanti anche nella fascia 'popular premium” assieme a Norvegia, Canada e Paesi Bassi. Questo può aiutare le aziende export-oriented a riflettere sul fatto che molti mercati sono interessanti, ma che non tutti sono uguali. Dal suo osservatorio privilegiato, inoltre, Vinitaly può affermare anche che, al di là del momento contingente, la Russia è fra le realtà più interessanti nella fascia 'premium” dopo Hong Kong, India, Singapore e Stati Uniti. In quest'ultimo Paese, alta è l'attenzione anche per i 'super premium”, come pure in Russia, ad Hong Kong, in Cina e Svizzera.

Giovanni Mantovani«Sul mercato interno, le ricerche evidenziano come gli italiani siano più sensibili alla qualità più che alla quantità - sottolinea il direttore generale di VeronaFiere, Giovanni Mantovani. Nel 2008 è aumentata la propensione all'acquisto di vini a denominazione di origine anche nella distribuzione organizzata, con una crescita sensibile della fascia di vini con prezzo superiore ai 5 euro. A differenza di quanto immaginato, poi, quello italiano non è un mercato maturo. Vari gli indicatori raccolti dagli studi di Vinitaly a conferma di questa tesi: per gli italiani il vino non è fuori moda e chi beve non lo fa perché è trendy, ma, soprattutto, a fronte di un consumo pro capite in calo ci sono 7 italiani su 10 che dichiarano di non essere ferrati in materia, mentre 1 su 4 chiede corsi gratuiti di avvicinamento alla conoscenza del vino, 1 su 2 ritiene indispensabile un'educazione corretta al consumo e più di 2 su 3 chiedono campagne a favore del consumo di qualità».

Il consumo di vino nei ristoranti e nei winebar, invece, ha registrato una contrazione nel 2008 più per effetto delle misure contro l'abuso di alcol che per la crisi economica. Ciò deve far riflettere, nell'impostazione delle strategie aziendali, come il rispetto delle regole stia facendo emergere nuove abitudini, tra queste la mescita al bicchiere o la ricerca di vini più leggeri.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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