Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 23 novembre 2024  | aggiornato alle 10:19 | 109182 articoli pubblicati

Siad
Siad

scelte vincenti

Nicola Biasi vince la scommessa del biologico con il Vin de la Neu

Dopo un percorso di crescita professionale in Italia e nel mondo, il giovane wine maker ha dato nuova vita ai vitigni di famiglia in Val di Non dove cresce un vino bianco Piwi, lo Johanniter che gli è valso diversi premi

 
14 dicembre 2021 | 09:30

Nicola Biasi vince la scommessa del biologico con il Vin de la Neu

Dopo un percorso di crescita professionale in Italia e nel mondo, il giovane wine maker ha dato nuova vita ai vitigni di famiglia in Val di Non dove cresce un vino bianco Piwi, lo Johanniter che gli è valso diversi premi

14 dicembre 2021 | 09:30
 

Curiosità e grande interesse ha suscitato l'assegnazione a un'etichetta dell'Alta Val di Non del riconoscimento più prestigioso (la coccarda di platino) che ogni anno il Merano WineFestival conferisce ai vini che superano il punteggio di 96 centesimi. Quest'anno i vini in concorso erano 6.500. Tra i 25 premiati la giuria internazionale è rimasta addirittura meravigliata assaggiando un vino bianco Piwi resistente alle malattie fungine, lo Johanniter in purezza, dal nome emblematico: il "Vin de la Neu", parola dialettale della Val di Non che significa il "Vino della Neve".

Da sinistra, Helmuth Köcher patron di Merano WineFestival insieme a Nicola Biasi Nicola Biasi vince la scommessa del biologico con il Vin de la Neu

Da sinistra, Helmuth Köcher patron di Merano WineFestival insieme a Nicola Biasi

 

Nasce in alta quota (mille metri), nel regno di Melinda, a Coredo-Predaia (Tn) per la precisione, e lo produce un giovane winemaker trentino-friulano: Nicola Biasi. Trentino per via del padre, Oscar, lui pure enologo, che rientrato in tenera età dall'Australia dove erano emigrati a inizio Novecento i genitori, giovanissimo ha lasciato la Val di Non per trasferirsi in Friuli, a Cormòns, al timone della tenuta Roncada. Friulano per via della madre originaria di Cividale, l'antica Forum Julii, che ha dato il nome a tutta la regione, un tempo capoluogo del ducato longobardo, della Marca friulana e capitale del Patriarcato di Aquileia.

 

Un curriculum prestigioso: Friuli, Toscana, Australia, Sudafrica

Nato a Cormòns nel 1981, Nicola Biasi vanta un curriculum quanto mai prestigioso. A soli vent'anni, con il diploma di enotecnico in tasca, acquisisce importanti esperienze lavorative presso le aziende friulane Jermann, Roncada e Zuani a San Floriano del Collio, quest'ultima di proprietà della famiglia Felluga. Nel 2006, con la voglia di scoprire sempre di più il mondo del vino, lascia il Friuli per trasferirsi in Australia. Qui vive l'esperienza di cantiniere nell’azienda Victorian Alps di Gapsted ampliando le sue conoscenze enologiche, soprattutto nell’ambito della vinificazione del Syrah e dei vini bianchi in riduzione.

Tornato in Italia si sposta in Toscana a Castellina in Chianti, dove inizia la sua esperienza nella vinficazione del Sangiovese come capo cantiniere presso l’Azienda Marchesi Mazzei. All’inizio del 2007 vola in Sudafrica dove come enologo presso la cantina Bouchard Finalyson di Walker Bay perfeziona le pratiche di vinificazione, questa volta dedicandosi al Merlot, al Cabernet Sauvignon e al Cabernet Franc. Da maggio 2007 assume la direzione dell’Azienda San Polo, nuova tenuta della famiglia Allegrini a Montalcino: qui segue con successo sia la parte agronomica che le attività in cantina, accrescendo progressivamente la sua competenza sul Sangiovese. A partire dal gennaio dell’anno successivo, la famiglia Allegrini gli affida anche la responsabilità enologica dell’azienda Poggio al Tesoro di Bolgheri. Qui Nicola ha modo di mettere in pratica quanto appreso durante le sue esperienze all’estero sulle tecniche di vinificazione dei vitigni internazionali.

 

A Coredo, nel vigneto dei nonni, la scelta biologica

Nel 2016 decide di intraprendere l'attività di libero professionista e nel 2020 fonda la "Nicola Biasi Consulting" che vanta consulenze in Toscana, Piemonte, Veneto, Friuli, Trentino e Marche. Ma la passione per la vigna, trasmessagli dal papà, riemerge e così nasce il progetto di creare nel vecchio vigneto dei nonni, in Alta Val di Non, a Coredo, un vino particolare, il "Vin de la Neu", un vino bianco biologico da uve Johanniter (incrocio di Riesling e Pinot Grigio) resistenti agli attacchi fungini. Dopo 20 giorni di fermentazione matura per 11 mesi in barrique di rovere francese e poi per altri 14 mesi viene affinato in bottiglia prima della commercializzazione.

Nicola Biasi nel vigneto di famiglia a Coredo (Tn) Nicola Biasi vince la scommessa del biologico con il Vin de la Neu

Nicola Biasi nel vigneto di famiglia a Coredo (Tn)

 

Poche, rare e preziose le bottiglie prodotte

Poche le bottiglie, rare e preziose (per la precisione 491 bottiglie più 30 magnum nell'ultima annata) prodotte su un piccolo appezzamento a fianco della casa avita dove la chimica è bandita a beneficio di una reale viticoltura sostenibile. Una viticoltura eroica che regala un vino intrigante dal colore brillante con riflessi verdognoli e dal bouquet agrumato (bergamotto) con eleganti note floreali (biancospino, sambuco, maggiorana) ed erbacee (fieno appena tagliato). In bocca è vibrante, sapido con un finale piacevolmente minerale. Un vino destinato a reggere il confronto con la longevità.

 

Tutta la forza dei Piwi

Tornando al discorso sui Piwi ("Pilzwiderstandsfähig" in tedesco), Nicola Biasi sostiene che la naturale resistenza di questi vitigni alle malattie fungine consente di ridurre drasticamente i trattamenti eliminando così la chimica di sintesi, salvaguardando altresì i suoli e le risorse idriche. Proprio per questo gli esperti sono convinti che saranno questi i vitigni e i vini del futuro. Per ora la scommessa di Nicola è vinta come ha confermato il recente prestigioso riconoscimento al Merano WineFestival. Riconoscimento che segue di pochi mesi l'Oscar di miglior giovane enologo d'Italia ricevuto in occasione della "Vinoway Wine Selection" 2021 e a giugno l’ambito premio "Cult Oenologist" 2021, riservato ai sette migliori enologi italiani. Il più giovane di sempre a ricevere questo riconoscimento. In alto i calici. Prosit.

 

Vin de la Neu
Via San Romedio 8 - 38012 Coredo di Predaia (Tn)
Tel 0463 722981
www.vindelaneu.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Di Marco
Nomacorc Vinventions
Horeca Expoforum
Molino Colombo

Di Marco
Nomacorc Vinventions
Horeca Expoforum

Molino Colombo
Siad
Antinori