Se la pandemia ha poetato all'annullamento di "Aria di Festa 2021", la storica kermesse che celebra da 35 anni il Prosciutto di San Daniele, il Consorzio di tutela della Dop friulana, auspicando una vera ripresa della normalità, prosegue nel suo impegno di promozione e comunicazione con varie iniziative e con tutte le garanzie di sicurezza. “Aria di San Daniele Pic-Nic”, un format che unisce gusto e cultura e che prevede come location i parchi e i giardini botanici di dimore storiche, si svolgerà a Roma il 16 settembre alla Villa dei Cesari per proseguire poi a Napoli alla Terra degli Aranci.
Prosciutto di San Daniele
Nel cestino il San Daniele
Si tratta di un appuntamento itinerante che vuole celebrare la ripresa delle attività e della convivialità e dare rilievo alla narrazione del Prosciutto di San Daniele, alle sue peculiarità e al rapporto con i milioni di consumatori in Italia e nel mondo. Il gradimento del pubblico è stato dimostrato nelle due precedenti tappe di luglio, al Castello di Collegno a Torino e a Villa Viviani a Firenze.
I partecipanti al pic nic ricevono un cestino per due persone con prodotti tipici del territorio regionale, bevande e una degustazione di Prosciutto di San Daniele, insieme ad un plaid da posizionare in modo da garantire un adeguato distanziamento tra le persone.
Successo per Aspettando Aria di Festa
Ma prima ancora, il 28 e 29 agosto, il Consorzio di San Daniele insieme al comune di San Daniele del Friuli, unica sede produttiva del prosciutto, non hanno rinunciato a celebrare con una festa di fine estate il loro prodotto principe con una serie di iniziative, aspettando "Aria di Festa" in calendario per giugno 2022.
Anche se di dimensioni ridotte e con tutte le garanzie di massima sicurezza, nelle piazze e nelle strade della cittadina si sono svolte iniziative - tutte con prenotazione- secondo un programma che ha confermato tradizionali appuntamenti come le visite guidate negli stabilimenti di produzione e i corsi e laboratori di degustazione.
Sushi al Prosciutto di San Daniele di Simone Rugiati
Applauditissimo lo chef Simone Rugiati che nel suo showcooking ha creato un goloso "sushi " al Prosciutto di San Daniele.
Obiettivo: valorizzare il territorio
Per potenziare le attività di promozione dell’evento a medio e lungo periodo, il Consorzio ha anche ospitato agenti di viaggio, tour operator, travel blogger, influencer e giornalisti con l'obiettivo di mostrare loro il legame profondo che unisce il Prosciutto di San Daniele al territorio in cui viene prodotto, prendendo parte a esperienze e percorsi sensoriali.
Il tour ha infatti coinvolto anche altre località come la vicina Spilimbergo, la città del mosaico, e il Castello di Spessa, famoso per aver ospitato Giacomo Casanova e, oggi, cantina, resort e ristorante nonché paradiso dei golfisti.
In ripresa consumi ed export della Dop
Anche per il Prosciutto di San Daniele Dop è tempo di bilanci: non si può non prendere atto di come la nostra vita sia cambiata per la pandemia, accelerando le tendenze già in atto nella nostra spesa quotidiana, e che ci accompagneranno anche nel futuro.
Obiettivo comune per tutte è la qualità e la sanità del cibo, tutti elementi che insieme alla sostenibilità caratterizzano questo prodotto che da sempre non ha mai cambiato il suo processo produttivo e i suoi ingredienti: cosce di suino italiano selezionate, sale marino di Puglia e il particolare microclima di San Daniele. Non viene utilizzato nessun tipo di additivo o conservante e la tecnologia si è limitata soltanto al miglioramento nell’organizzazione e nella movimentazione del prodotto all’interno dei prosciuttifici.
I risvolti produttivi ed economici della pandemia hanno coinvolto anche questa produzione artigianale di eccellenza. Secondo i dati di filiera e di mercato nel 2020 sono state prodotte 2.546.000 milioni di cosce con un fatturato totale di 310 milioni di euro. Modesto il calo di vendite e dell'export durante il lockdown, ma già nei primi sei mesi di quest'anno la situazione ha segnato un +8% nella produzione e un + 15% nell'export, ancora più del 12% segnato dalle esportazioni agroalimentari made in Italy nel loro insieme nello stesso periodo.
La quota di export rispetto alla produzione totale è pari al 18%, con oltre 4 milioni di chilogrammi di prodotto indirizzato al mercato extra Italia. Il 57% delle quote totali è destinato all’Unione Europea.
Aria di Festa in calendario per giugno 2022
Vola il sottovuoto in vaschetta
Significativo il forte gradimento delle confezioni di preaffettato in vaschetta con oltre 21,3 milioni di pezzi certificati pari a 398.968 prosciutti per un totale di oltre 1,85 milioni di kg, che si riconferma come trend di vendita più performante per il Prosciutto di San Daniele perfettamente in linea con i nuovi stili di vita e le nuove modalità di consumo, che prediligono sempre più prodotti ready to eat. Il 22% della produzione delle confezioni certificata è stata destinata al mercato estero.
Un prodotto unico legato al luogo di prodizione
La filiera del prosciutto di San Daniele conta: 3.641 allevatori, 47 macelli e 31 stabilimenti produttivi. Si tratta di un prosciutto crudo stagionato, riconosciuto come prodotto a Denominazione di Origine dal 1970. Le sue caratteristiche sono dovute alla qualità della materia prima proveniente da allevamenti italiani, ma anche dal microclima del suo unico luogo di produzione, appena 35 kmq, al centro del Friuli-Venezia Giulia nel cosiddetto “Anfiteatro Morenico”, sulle prime alture delle Prealpi a 252 metri sopra il livello del mare.
Qui si incontrano i venti freddi che scendono dalle Alpi Carniche e la brezza tiepida e salmastra dall'Adriatico, mentre il corso del fiume Tagliamento che lambisce la collina agisce da termoregolatore naturale.
Il Consorzio, costituito nel 1961, associa oggi tutti i 31 produttori del Prosciutto di San Daniele e detiene il disciplinare di produzione. Inoltre, vigila sulla sua corretta applicazione e tutela il marchio affinché non vi siano abusi o usi illegittimi del nome, del marchio Prosciutto di San Daniele e dei segni distintivi della Denominazione di Origine Protetta.