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Cartelle esattoriali: stop fino al 31 maggio

E ora si lavora su come destinare i 40 miliardi di aiuti del nuovo decreto Sostegni. Raddoppieranno gli aiuti per bar, ristoranti e hotel. Resta centrale il problema dell'occupazione: a febbraio in calo di 900mila unità

 
01 maggio 2021 | 10:01

Cartelle esattoriali: stop fino al 31 maggio

E ora si lavora su come destinare i 40 miliardi di aiuti del nuovo decreto Sostegni. Raddoppieranno gli aiuti per bar, ristoranti e hotel. Resta centrale il problema dell'occupazione: a febbraio in calo di 900mila unità

01 maggio 2021 | 10:01
 

Archiviato il Recovery Plan il Governo torna a occuparsi  del sostegno alle imprese più colpite dalla pandemia (e in primo luogo bar, ristoranti, hotel e mondo del tempo lbero) e il primo atto, obbligato, è una nuova sospensione delle attività di riscossione e della notifica delle cartelle prorogate al 31 maggio: lo annuncia in extremis (il teimine scadeva il 30 aprile) il Ministero dell'Economia e delle Finanze. La sospensione, introdotta a partire dall'8 marzo 2020 col Decreto Cura Italia, ricorda il Mef, riguarda tutti i versamenti derivanti dalle cartelle di pagamento, dagli avvisi di addebito e dagli avvisi di accertamento esecutivi affidati all'Agente della riscossione, nonché l'invio di nuove cartelle e la possibilità per l'Agenzia di avviare procedure cautelari o esecutive di riscossione, come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti.

Nuovo rinvio di un mese per le cartelle esattoriali Carelle esattoriali: stop fino al 31 maggio

Nuovo rinvio di un mese per le cartelle esattoriali

È tempo di pensare ai nuovi Sostegni: aiuti raddoppiati?

Dopo avere chiuso la partita Recovery Plan da inviare in Europa, il Governo torna quindi a concentrarsi sui danni all'economia dell'emergenza Covid e conta di chiudere entro la prossima settimana il nuovo decreto per le imprese. Nell’attesa della prima tranche dei fondi da 25 miliardi, che potrebbe essere autorizzata da Bruxelles entro luglio, il governo si appresta a varare il nuovo decreto Sostegni, prevedendo interventi in deficit per 40 miliardi (di cui 38 destinati alle imprese). Sul fronte dei contributi a fondo perduto, destinati alle attività colpite dall’emergenza Covid, il governo sta valutando la possibilità di raddoppiare l’entità degli aiuti.


Va peraltro ancora limato il nuovo meccanismo per i sostegni che dovrebbe prevedere un doppio binario: calcolo delle perdite - e quindi dei contributi - basato sul fatturato, come accaduto finora, e indennizzi che arriveranno in automatico e in tempi rapidissimi. Oppure prendendo in considerazione anche i costi fissi come emergono dai dati di bilancio, procedura che darebbe una fotografia più fedele dell'effettivo calo degli utili ma che richiederebbe di ripartire daccapo con un nuovo procedimento di calcolo, e una nuova domanda, che inevitabilmente avrebbe tempi più lunghi. La scelta, però, potrebbe spettare all'impresa.

22 miliardi a fondo perduto

Sul tavolo ci saranno 22 miliardi (i fondi necessari a coprire due mesi di chiusure anti-Covid). Il resto delle risorse andranno a coprire una serie di altre misure per le imprese - dalla proroga dei sostegni alla liquidità al credito di imposta sugli affitti, ai fondi per l'esonero della Tari durante i mesi di chiusura - e per nuovi aiuti alle famiglie - da due o tre nuove mensilità di Reddito di emergenza a garanzie e incentivi sui mutui per l'acquisto della prima casa per gli under 35.

In tutto sul piatto ci saranno circa 38 miliardi visto che il Fondo extra Recovery assorbe nel 2021 circa 1,7 miliardi, come emerge dalle bozze del decreto che distribuisce i finanziamenti approvato dal Consiglio dei ministri insieme alla versione finale del Recovery. Tra le voci del Fondone anche il Superbonus: con il decreto non solo si completano le coperture (4,7 miliardi che sommati ai fondi del Recovery portano la cifra a 18.51 miliardi), ma si fanno delle prime modifiche per condomini e case popolari, in attesa della proroga generalizzata al 2023. In particolari i condomini potranno beneficiare della detrazione al 110% per le spese sostenute in tutto il 2022 senza bisogno di essere arrivati già al 60% dei lavori a giugno (mentre per le case popolari c'è la proroga a tutto il 2023, legata all'avanzamento dei lavori).

L'occupazione al centro degli interventi

Tra le sfide che attendono il governo Draghi figura ovviamente anche l’occupazione: il blocco dei licenziamenti e il dispiegamento di ammortizzatori sociali senza precedenti sono misure che verranno ridotte e, poi, abbandonate per un graduale ritorno alla normalità.

Una dinamica che rende urgente l’avvio di una fase di rilancio dell’economia. Le cifre sull’occupazione, del resto, sono quelle certificate dall’Istat, che a marzo registra una lieve crescita rispetto al mese di febbraio (+0,2% pari a 34mila posti di lavoro), ma il dato che allarma è il calo di 565 mila occupati rispetto al marzo 2020 e la diminuzione di quasi 900 mila rispetto al febbraio di un anno fa, prima dell’inizio della pandemia. Il calo più marcato di occupati è tra le categorie con minori tutele come i dipendenti a termine (-9,4%), gli autonomi (-6,6%) e i giovani (-6,5% tra gli under 35).

Il tema cartelle esattoriali

Nonostante le riaperture, infatti, le difficoltà della crisi non sono ancora superate: per qusto per  prima cosa si eviterà di fare arrivare già da lunedì milioni di cartelle ai contribuenti rimaste ferme dall'inizio della pandemia per un altro mese, fino alla fine di maggio, per poi riprendere le attività della Riscossione in modo graduale, evitando di pesare su chi ancora stenta a ripartire.

La Lega avrebbe spinto fino all'ultimo per fare di più: «ci sono 30 milioni di cartelle esattoriali che rischiano di partire da domani, sarebbe un massacro», dice Matteo Salvini. Ma il compromesso raggiunto in maggioranza prevedrebbe che dal prossimo mese si proceda con gli invii in modo diluito e con particolare attenzione alle attività che hanno avuto perdite consistenti (si ipotizza sopra il 30% soglia per ottenere anche gli indennizzi).

In materia fiscale, peraltro, via XX settembre ha già assicurato che arriverà come detto un'altra proroga, quella per saldare l'Irap non versata «per effetto dell'errata applicazione delle previsioni di esonero» del decreto Rilancio (una misura che interesserà chi ha superato i limiti per gli aiuti di Stato previsti dal Temporary Framework Ue, in genere imprese medio-grandi).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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