Per molti italiani il camper è stata la miglior soluzione per concedersi le ferie estive 2020, con maggior serenità rispetto al rischio di contagio. Gli hotel infatti facevano un po’ paura e questo timore, insieme ad un’oggettiva minor voglia di viaggiare, hanno mandato in tilt il comparto che ha perso 10 milioni di turisti (sia italiani che stranieri). Tra le regioni che hanno pagato maggiormente dazio c’è la Sardegna, coinvolta anche nella bufera contagi nei locali della movida. Ora la Lega ha proposto di rilanciare il turismo sardo puntando forte proprio sui camper.
Il turismo in Sardegna riparte dai camper?
LA PROPOSTA: 3 MILIONI DI EURO PER 100 AREE DI SOSTA
L’idea è quantomeno bizzarra. Un conto è la scelta di singoli turisti,
appassionati di camper o che del camper si sono appassionati per forza, un altro è pensare a provvedimenti strutturali di rilancio. Pensando a quest’ultimo aspetto, decisamente più importante e sostanzioso, la via del camper non sembra la migliore. Anzi. Il partito del leader
Matteo Salvini ha pensato di stanziare 3 milioni di euro per attrezzare 100 area di sosta per caravan così da stimolare i camperisti e rimettere in moto la macchina del turismo.
L'OBIETTIVO DELLA LEGA: INTERCETTARE 29 MILIONI DI EURO
La proposta di legge è stata presentata in
consiglio regionale con prima firmataria
Sara Canu, rappresentante del Carroccio. Il suo augurio è che la regione intercetti almeno l’1%, cioè
29 milioni di euro, che andrebbero a incrementare il settore nelle zone interne.
TRA COSTI E CONTAGI, I PROBLEMI DEL TRAGHETTOUn altro aspetto discutibile è quello relativo alle
modalità di raggiungimento dell’isola. Il camper, ovviamente, obbliga i turisti a viaggiare in
traghetto e il
rischio contagio su quel mezzo di trasporto è alto il che rischierebbe di vanificare l’eventuale vantaggio del camper rispetto ad un hotel. E poi: quanto costa un traghetto? Tanto, troppo, se n’è parlato anche quest’estate. Di contro, prendere un
aereo sembra, secondo gli esperti, la migliore delle soluzioni.
E GLI HOTEL, ANCORA DIMENTICATI
Senza contare che può anche essere positivo valorizzare le
aree interne della Sardegna oltre alle arcinote coste, ma in termini di “affollamento” e sfruttamento magari non così sostenibile di un territorio in gran parte incontaminato. Insomma, forse cogliere l’occasione di una rivoluzione epocale mettendosi a tavolino e ripensare da zero ad un turismo sardo forse ormai vetusto sarebbe la soluzione migliore. E non si può non partire dagli
hotel, strutture che stanno sacrificando tempo, responsabilità e soprattutto soldi, per mettersi a norma e garantire la
massima sicurezza possibile. E poi la questione dei lavoratori: togleire turisti (ancora) agli hotel per darli ai camper significherebbe creare altra disoccupazione anche alla gente del territorio che ha costruito una vita nel mondo dell’
Horeca. Forse sfugge, ma le strutture più esposte al rischio contagio sono anche le più sicure perché soggette a restrizioni maggiori. Come i
ristoranti.