I ragazzi di oggi non solo vivono una maggiore libertà ma sono sempre più precoci nelle loro esperienze di vita, soprattutto quelle trasgressive, legate al consumo di sostanze non adatte alla loro età o proibite.
Secondo Susanna Esposito, ordinario di pediatria all’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, WAidid, quello che si trovano ad affrontare gli adolescenti di oggi (e quindi anche i loro genitori) è un vero e proprio percorso a ostacoli. Ne ha parlato
Roberto Ceriani, epatologo di Humanitas in un articolo su Humanitasalute che vi proponiamo di seguito.
Tanti giovani iniziano a bere e fumare dagli 11 anni
“«La World Health Organisation raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol fino ai 15 anni - ha affermato Ceriani - Dall’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità la prevalenza dei consumatori a rischio è diminuita rispetto all’ultimo decennio. Tra gli 11 e 17 anni Il 9,8% dei ragazzi e il 6,8% delle ragazze ha dichiarato di aver consumato bevande alcoliche lontano dai pasti e una quota minore ha dichiarato di aver praticato il binge drinking. Si stima che gli adolescenti minorenni considerati a rischio sulla base delle nuove evidenze scientifiche sono stati nel 2015 circa 800mila».
Delle abitudini pericolose diffuse tra gli adolescenti si è discusso anche in occasione della Notte Europea dei Ricercatori di Perugia, nell’ambito di Sharper, un progetto nazionale che ha coinvolto 5 città ovvero Perugia, Ancona, Cascina, Palermo e L’Aquila, finanziato dalla Commissione Europea nel quadro delle Azioni Marie Sklodowska-Curie del programma Horizon 2020. Il tema è caldo perché gli adolescenti sono sempre più esposti ai rischi per la salute dovuti non solo all’uso di alcol, droghe e fumo ma anche ad energy drink e sigarette elettroniche.
Molte insidie possono rendere difficile la vita dei genitori di figli adolescenti. Fra queste il vizio del fumo. I genitori dovrebbero spiegare ai figli che, se non si fuma, si guadagnano in media 10 anni di vita e si evita il rischio di malattie cardiovascolari, infezioni respiratorie e tumori. Non solo si vive più a lungo e in buona salute ma non fumare o smettere vuol dire anche respirare meglio, sentirsi più in forma, avere una pelle più bella e, non ultimo, risparmiare. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il tabacco provoca 6 milioni di morti l’anno nel mondo, ovvero determina più decessi di alcol, AidS, droghe e incidenti stradali messi insieme.
Ma il fumo piace sempre di più agli adolescenti italiani. I dati Doxa 2017 lo confermano: su oltre 11 milioni di fumatori in Italia, (22,3%), il 12,2% ha iniziato a fumare prima dei 15 anni. Si fuma di più tra i 25 e i 44 anni (28%) mentre nella fascia d’età più giovane, tra i 15 e i 24 anni fuma il 16,2%. Ma c’è di più. Si fumano principalmente sigarette confezionate (94,3%), sebbene continui costantemente a crescere il consumo prevalente delle non meno nocive sigarette fatte a mano (9,6%), diffuso soprattutto tra i giovani, spesso per motivi di convenienza economica. Anche l’uso della sigaretta elettronica aumenta, in generale, tra adulti e adolescenti. Secondi i dati di Eurobarometro 2017 in Europa, la usa il 2% della popolazione adulta, mentre nel nostro Paese, piace al 4% degli italiani e otto fumatori su dieci la utilizzano in combinazione con la sigaretta tradizionale, con l’obiettivo di smettere di fumare. Tra i 18 e i 24 anni, l’uso dell’e-cig si attesta su 1,8% di consumatori.
Se nel breve termine l’alcol provoca un’iniziale euforia e perdita dei freni inibitori, riduzione della visione laterale (visione a tunnel), perdita di equilibrio, difficoltà motorie, nausea e confusione, l’utilizzo prolungato nel tempo, invece, può aumentare il rischio di sviluppare varie patologie più o meno gravi e, anche a basse dosi, l’alcol accresce il rischio per alcune malattie. Ecco perché i ragazzi non dovrebbero mai bere alcolici prima dei 16 anni. Secondo l’Oms infatti per gli adolescenti fino a 16 anni è raccomandata la totale astensione dall’alcol perché più vulnerabili agli effetti delle bevande alcoliche a causa di una ridotta capacità del loro organismo a metabolizzare l’alcol. Basti pensare che il consumo di 20 g di alcol al giorno (pari a circa 2 bicchieri di vino) determina un aumento percentuale di rischio: del 100% per la cirrosi epatica; del 20-30% per i tumori del cavo orale, faringe e laringe; del 10% per i tumori dell’esofago; del 14% per i tumori del fegato; del 10-20% per i tumori della mammella; del 20% per l’ictus cerebrale (dati Oms).
Attenzione anche agli energy drink, cioè bevande che contengono stimolanti, vitamine e minerali, tra cui caffeina, guaranà, taurina, varie forme di maltodestrina, carnitina e ginkgo biloba. Alcune possono contenere alti livelli di zucchero o glucosio. Molte bevande sono poi aromatizzate e colorate per somigliare a bevande analcoliche. Secondo uno studio Espad (lEuropean School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), in Italia circa 1 adolescente su 3 tra i 15 e i 19 anni assume abitualmente energy drink e le Regioni dove se ne consumano di più sono Trentino Alto Adige, Veneto, Abruzzo e Sicilia. L’uso eccessivo di tali bevande potrebbe aumentare il rischio di patologie croniche e degenerative, soprattutto in assenza di una dieta corretta e di regolare attività fisica.
«Energy drink e alcool: è una miscela purtroppo spesso usata tra gli adolescenti - ha aggiunto lo specialista di Humanitas - Nel gennaio scorso è comparso uno studio (rivista Plos One) effettuato sui topi che sono gli animali da esperimento utilizzati come modello per lo studio sull’abuso delle droghe nell’uomo. Somministrando una bevanda ad alto contenuto di caffeina, come quella contenuta negli Energy drink e alcool a qualsiasi animale si ottiene una reazione caratterizzata da alterazioni del comportamento e della chimica cerebrale simile a quella ottenuta con la somministrazione di cocaina. Inoltre, la somministrazione continuata di questa miscela determina una minore sensibilità agli effetti gratificanti della cocaina per cui occorre utilizzare maggiore quantità di questa droga per ottenere lo stesso effetto».
Le droghe vanno sempre evitate, anche quelle cosiddette leggere. Il problema comune dell’assunzione di qualunque droga è la dipendenza che negli anni può creare danni irreversibili. Secondo i dati 2017 dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze, in Italia i giovani tra 15 e 34 anni fanno uso di cannabis nel 19% dei casi, di cocaina nell’1,8, l’1% utilizza Mdma o ecstasy e lo 0,6% fa uso di anfetamine. In generale, le droghe compromettono il funzionamento del sistema nervoso centrale e le sostanze assunte regolarmente possono provocare alterazioni anatomiche della massa cerebrale. Ma non solo. Possono causare patologie polmonari croniche e, a livello neurologico e psicofisico, possono determinare sbalzi di umore, alterazioni nei legami familiari e affettivi, un peggioramento scolastico e una riduzione della concentrazione.
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