A Riparbella, nei pressi di Pisa e vicino al mare, sorge la cantina Caiarossa, di proprietà dell'imprenditore olandese Eric Albada Jelgersma, che possiede anche due prestigiosi chateaux bordolesi, Giscours e du Tertre.
Degustazione ben declinata e completa quella proposta a Milano al tavolo del
Vun ristorante del
neo bistellato Andrea Aprea al Park Hyatt Hotel.
Emilio Mancini porta il saluto della proprietà e descrive la cantina, le sue origini e il territorio: «La Val di Cecina, un territorio principalmente a bosco con spazi aperti sulla campagna, dove la vite ha rimpiazzato ulivi e spazi incolti, dove la terra era vergine di vigneti. La cantina nasce alla fine degli anni novanta con dodici ettari e undici diversi vitigni. Oggi gli ettari sono sedici con 9.050 piante per ettaro. In vigna vige la filosofia biodinamica».
«Una cantina particolare e molto interessante anche dal punto di vista architettonico - spiega
Roberta Palma, responsabile della comunicazione di
Caiarossa - che segue le regole del "Feng Shui" nell'utilizzo di materiali e colori. Anche nella cantina vera e nella barricaia, dove le tonalità delle pareti e il recupero dell'illuminazione naturale contribuiscono a rendere l'ambiente un luogo di lavoro particolarmente piacevole».
In degustazione, guidata dall'enologo francese trapiantato in Italia
Julian Renaud, il Caiarossa, un blend di sette uve, Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Syrah, Sangiovese, Petit Verdot e Alicante. «Da un territorio piccolo con grande diversità - dice Reneaud - un mosaico di vigneti. La prima vendemmia nel 2003 e una resa base di circa quaranta ettolitri a ettaro, per una più elevata qualità delle uve. Un vino che viene prodotto in ogni annata, in quelle più difficili riducendo i quantitativi».
La verticale presenta le annate 2003, bella espressione delle scelte compiute in vigna e giusta celebrazione dell'anniversario, il 2006, grande pienezza del corpo e del carattere. Poi il 2010 e il 2013, che mantengono la stessa presenza di colore, sentori pieni e struttura persistente al palato, pronti comunque a riposare ancora per raggiungere la completezza.
Servito anche il Caiarossa bianco, un Igt elegante ed equilibrato base Viognier e Chardonnay abbinato, in aperitivo, ai raffinati finger di Andrea Aprea e il rosso Aria di Caiarossa 2013, un blend di Cabenert Franc, Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon, primo gradino della cantina toscana, ma già a notevole livello. Uovo, patata, grana padano oltre 20 mesi e tartufo nero, la scelta dello chef per abbinare il Margaux 2010 Chateau su Tertre e "Spalla d'agnello, rape e malto d'orzo" sul quale bere il Margaux 2010, Chateau Giscours. Un viaggio nelle scelte di Mr. Jergelsma, davvero condivisibili.
Per informazioni:
www.caiarossa.com
Emilio Mancini, Andrea Aprea, Julian Renaud e Roberta Palma (Caiarossa, un mosaico di vigneti
Quando la Toscana respira il mare)
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