è un aggiornamento di quanto raccontammo nel già lontano dicembre 2011 a proposito di questa pizzeria di San Giorgio a Cremano (Na): Salvo da tre generazioni. Si diceva allora e testualmente lo si ribadisce, che la tensione all'eccellenza qui la si vive nel quotidiano e comporta un ulteriore salto di qualità nell'individuazione di fornitori di elevata affidabilità, portatori di componenti di quel prodotto finito, lo si chiami pizza al tavolo, che grande e genuina delizia deve arrecare a sua maestà il cliente.
Siamo passati adesso, dopo una valevole e mirata carta delle birre, ad un calibrato ampliamento dell'offerta delle birre, tutte presentate a menu come sempre vorremmo le pizze (e le pietanze in genere) venissero presentate: composto e componenti, laddove il composto è la pizza (la pietanza, in genere) che è per definizione frutto di lavorazione, preparazione e processo (in forno / in cucina) di componenti, ovvero di ingredienti.
Orbene, i fratelli Salvo, in ciò divenendo virtuoso caso di scuola, palesano ogni ingrediente di esso orgogliosamente dichiarando che nella gran parte dei casi di prodotto Dop oppure Igp trattasi e sempre indicando il fornitore.
Ma non finisce qui, per ogni singola pizza vi è l'indicazione precisa dell'olio extravergine adoperato in uscita forno: l'oliva da cui l'olio origina e l'identità completa dell'oleificio. Ancora, per ogni pizza, il vino consigliato.
A mo' di sinossi, le ultime pagine del menu riportano la lista dei fornitori con spettro informativo che ne consente rintracciabilità. Si comincia con una saporita ed invitante frittatina di pasta. La pasta è del pastificio Gerardo di Nola, da Gragnano (Na).
La prima pizza che perviene al tavolo è la 'mastunicola”, con caciocavallo podolico, maiale nero casertano ed un pepe nero mica qualsiasi, giammai, bensì il pepe nero rimbas, dalla Malesia, che conferisce alla pizza la gustosa e connotante piccantezza. L'olio adoperato in uscita forno (quel filinino in più non avrebbe guastato) è l'Arcangelo Dop della penisola Sorrentina.
Proseguiamo con una sontuosa 'capricciosa”, con pomodoro San Marzano Dop, acciughe di Cetara(Sa), salame di Agerola (Na) ed i carciofini di Maida, eccellente realtà di lavorazione degli ortaggi cilentani.
Si giunge a compimento (di meditati assaggi trattasi, beninteso) con la pizza 'curti, capicollo e jersey”, laddove il nome del fornitore di uno degli ingredienti, le noci di Sorrento, è parte del nome conferito a questa prelibata pizza: ‘e curti di Sant'Anastasia (Na) famosissimo per il suo eccellente ed insuperabile 'nucillo”.
Il capicollo proviene dalla Valle Caudina, nel Sannio ed il jersey, formaggio erborinato parente del più blasonato gorgonzola, proviene dal caseificio Aurora di Sant'Egidio del Monte Albino (Sa). Sulle prime due pizze abbiamo abbinato un'ottima birra, la Tipolis del Birrificio Italiano e sulla terza siamo passati al vino: Terre di Gragnano dell'azienda Iovine di Pimonte, dalla pizzeria Salvo poco distante.
Ed ancora a proposito di 'case study” occhio a come, in questa fase socioeconomica in cui è obbligo non solo deontologico e civico il 'value for money” e quindi l'attenzione alla congruità della spesa, i fratelli Salvo hanno effettuato pricing di queste pizze che si pongono al top della qualità.
Prezzi di encomiabile onestà. Prezzi assolutamente modici con nessuna pizza che rompe il limite della cifra singola. Ancora complimenti, egregi fratelli Salvo.
Salvo pizzaioli da 3 generazioni
Largo Arso 10-16, San Giorgio a Cremano (Na)
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