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Nuova annata dell’olio piemontese Buona la qualità e la produzione

La raccolta è stata tendenzialmente in aumento rispetto al 2010 di circa il 10-15% con buoni trend nel Saluzzese e Canavese e meno abbondante in Monferrato: 400 quintali di olive da cui sono ricavati oli per circa 40 quintali. Gli olivicoltori si ritroveranno a Moncalvo (At) l'8 dicembre

di Piera Genta
 
05 dicembre 2011 | 11:17

Nuova annata dell’olio piemontese Buona la qualità e la produzione

La raccolta è stata tendenzialmente in aumento rispetto al 2010 di circa il 10-15% con buoni trend nel Saluzzese e Canavese e meno abbondante in Monferrato: 400 quintali di olive da cui sono ricavati oli per circa 40 quintali. Gli olivicoltori si ritroveranno a Moncalvo (At) l'8 dicembre

di Piera Genta
05 dicembre 2011 | 11:17
 

Gli olivicoltori del Piemonte si ritroveranno a Moncalvo (At) il prossimo 8 dicembre nell'ambito della locale Fiera del Bue Grasso per presentare la nuova annata degli 'extravergini” prodotti sul territorio della regione pedemontana. Il Piemonte è una regione in cui la coltivazione dell'olivo è stata ripresa e promossa negli ultimi anni, scoprendo un prodotto dalle caratteristiche e peculiarità del tutto ragguardevoli proprio grazie alle condizioni climatiche tipiche della regione. A fare da padrone sono i rilievi del Canavese e del Monferrato ma anche l'area Saluzzese e il Biellese, zone nelle quali sono diffuse la maggior parte degli oliveti messi a dimora e già in produzione, molti dei quali riuniti sotto l'egida dell'Associazione Piemontese Olivicoltori.

La raccolta è stata tendenzialmente in aumento, rispetto al precedente anno, di circa il 10-15% con buoni trend nel Saluzzese e Canavese e meno abbondante, invece, in Monferrato: 400 quintali di olive da cui sono ricavati oli per circa 40 quintali.

«La qualità del prodotto - spiega il presidente dell'Asspo (Associazione piemontese olivicoltori) Pier Luigi Baratono - è buona e per tale data i produttori potranno con ogni probabilità disporre anche di valutazioni più specifiche anche di carattere chimico-organolettico».

L'olivicoltura piemontese interessa al momento un territorio di circa 250 ettari (fonte: Università di Torino - Facoltà di Agraria con sede a Grugliasco) ed è oggetto di progetti di studio sull'adattabilità al clima della nostra regione. I risultati dell'ultimo lavoro finanziato dalla Regione Piemonte e dall'Asspo che ha coinvolto anche l'Istituto Agrario di Verzuolo (Cn) sono disponibili sul sito www.asspo.it. L'attività di ricerca prosegue alla ricerca delle migliori tecniche di produzione a minor impatto ambientale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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