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L’Italia vera tutta da scoprire Viaggio attraverso i piccoli borghi

L'Italia è fatta di migliaia di località incantevoli, con un'offerta variegata per arte, natura, divertimenti. Purtroppo molte località, da nord a sud della Penisola, sono più note per le sagre gastronomiche, di durata limitata, che per le doti di maggior consistenza e redditività

di Claudio Riolo
 
10 agosto 2011 | 18:03

L’Italia vera tutta da scoprire Viaggio attraverso i piccoli borghi

L'Italia è fatta di migliaia di località incantevoli, con un'offerta variegata per arte, natura, divertimenti. Purtroppo molte località, da nord a sud della Penisola, sono più note per le sagre gastronomiche, di durata limitata, che per le doti di maggior consistenza e redditività

di Claudio Riolo
10 agosto 2011 | 18:03
 

Quando si parla del turismo italiano si citano spesso le città d'arte Roma, Firenze, Venezia, Siena, forse Milano perché non se può fare a meno.  Però sono città già molto frequentate, congestionate, addirittura deturpate dal turismo. Spesso l'offerta turistica non è delle migliori, anzi peggio. Se così non fosse non si capisce come l'Italia, il Paese più bello del mondo, possa sprofondare in questo umiliante disastro. O no? Come le città più note, si enfatizza l'Alta Velocità, guarda caso sulle stesse direttrici di turismo già consolidato. Ma gli ottomila km di costa, l'arco alpino e l'appennino sono mal collegati e comunque si privilegia il mezzo privato. Solo il numero della rotatorie aumenta senza limiti,  pudore e necessità, dicono al costo di 300mila € l'una. Possiamo immaginare chi ne goda i benefici.

L'Italia è fatta di migliaia di località incantevoli, con un'offerta variegata per arte, natura, divertimenti. Sarebbe opportuno combattere la stagionalità che prima limita gli investimenti e poi impedisce la notorietà. Le località marine del Sud hanno un clima godibile per più di sei mesi all'anno, ma sono frequentate per 60/90 giorni. Questa debolezza giustifica gli operatori - albergatori, ristoratori, bagnini, baristi ecc - a lievitare  in modo significativo le tariffe. Senza peraltro migliorare l'offerta.

Tutta Italia ha doti paesaggistiche, monumentali e naturali fruibili tutto l'anno; purtroppo molte località sono più note per le sagre gastronomiche, di durata limitata, che per le per le doti di maggior consistenza e redditività. E non chiamiamo minori località come Marettimo, Gubbio, Faenza, Senigallia, Cervinia e altre centomila; ma scherziamo? Perché questo uso ingiustificato di termini stranieri - Magic Italy? - come se la lingua non fosse una componente irrinunciabile dell'offerta. Semmai si traducano nelle lingue estere i milioni di cartelli indicatori incomprensibili per i turisti d'oltralpe.

Due giovani senza pretese d'avventura, ognuno per proprio conto senza conoscersi, Riccardo Finelli di Reggio Emilia e Gianfranco Cammarata di Palermo hanno girato l'Italia in nave e in Vespa, l'uno nei comuni più piccoli, tra le isole e sulle orme di Garibaldi, l'altro nei vigneti siciliani; Paolo Rumiz di la Repubblica ha raccontato l'Italia vista dalla Topolino e dai trenini. Solo questi esempi mi vengono in mente ma altri ce ne saranno di viaggiatori alla scoperta dell'Italia vera e genuina.  

La ricetta per salvarci sarebbe semplice, ma di lungo impegno:
1) Valorizzare l'offerta variegata di turismo dei mille e mille comuni sopratutto con maggiori interventi televisivi e stampa.
2) promuovere con interventi adeguati, anche nel mondo del lavoro, le vacanze in tutti i periodi dell'anno
3) Attuare una politica dei trasporti pubblici - treni, corriere, aerei - coerente con questi obiettivi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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