Dopo quattro anni, il settore dell’olio d’oliva italiano torna a registrare un saldo commerciale positivo. Nei primi otto mesi del 2024, l’export ha superato i 2 miliardi di euro, con un aumento del 59% a valore rispetto al 2023. Questa crescita è stata trainata sia da mercati extra-europei come gli Usa (+9,6%) e il Canada (+12,9%), sia da paesi Ue come la Germania (+17,9%). Anche i volumi esportati sono cresciuti del 5,4%, segno di una ripresa strutturale. L’extravergine di oliva guida le esportazioni con l’85% delle vendite, confermandosi simbolo di eccellenza del made in Italy.
L’olio d’oliva vola: crescita di volumi e valori nel 2024
Olivo, una pianta strategica per l’ambiente
L’olivo non è solo una risorsa economica, ma un alleato del clima. È l’unica coltura agricola in grado di assorbire più CO2 di quanta ne emetta, sequestrando fino a sei volte le emissioni prodotte. Con oltre 11 milioni di ettari coltivati nei cinque continenti, la sua versatilità ne permette la coltivazione in ambienti climatici diversi, dall’Africa all’Oceania.
In Italia, più del 70% degli uliveti si trova in aree collinari o montane, giocando un ruolo chiave nella conservazione del territorio e nella prevenzione del dissesto idrogeologico.
Il futuro dell’olio: innovazione e cultura
La sostenibilità e la qualità dell’olio d’oliva saranno al centro di Sol2Expo, evento internazionale dedicato al mondo dell’olivicoltura che si terrà a Verona dal 2 al 4 marzo 2025. La manifestazione riunirà produttori, esperti e consumatori, offrendo spazi per degustazioni, cooking show e percorsi formativi. Un’importante piattaforma per valorizzare l’intera filiera, dall’agricoltura alla cosmesi, passando per l’innovazione tecnologica.
Olivo, unica coltura che combatte la CO2 a livello globale
L’olio d’oliva italiano non è solo un prodotto, ma un simbolo di eccellenza culturale e ambientale, pronto a consolidare il proprio ruolo nel panorama globale.