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Dazi Usa, al via la procedura Rischia il 50% del made in Italy

 
04 maggio 2019 | 12:18

Dazi Usa, al via la procedura Rischia il 50% del made in Italy

04 maggio 2019 | 12:18
 

Al via negli Stati Uniti la procedura per far scattare i dazi nei confronti dell’Unione Europea con la richiesta alle parti interessate di partecipare ad una consultazione pubblica fissata dal Dipartimento del Commercio.

Questo l’allarme lanciato da Coldiretti e Filiera Italia alla vigilia dell’apertura, lunedì a Milano, di TuttoFood. La black list dei prodotti europei da colpire con dazi ha un importo complessivo di 11 miliardi di dollari e comprende anche importanti prodotti agricoli e alimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite.

(Dazi Usa, al via la procedura Rischia il 50% del made in Italy)

«Nel mirino del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in particolare - dice Coldiretti - è finito circa la metà (50%) degli alimentari e delle bevande Made in Italy che saranno protagoniste di Tuttofood». Coldiretti e Filiera Italia sono presenti in uno spazio innovativo nel Padiglione 1 – Stand A02 – B01 con l’anteprima della mostra su “L’inganno nel piatto” dove saranno smascherati gli ultimi casi più eclatanti di falso Made in Italy a tavola con i rischi delle nuove guerre commerciali, dai dazi Usa alla Brexit, dall’embargo russo ai nuovi negoziati con i Paesi del Mercosur.

«La scure - dice ancora Coldiretti - si abbatte sul principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy fuori dai confini comunitari e sul terzo a livello generale dopo Germania e Francia. Se con un valore delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018 il vino è il prodotto Made in Italy più colpito, in pericolo ci sono anche altri prodotti simbolo dell’agroalimentare nazionale a partire dall’olio di oliva con le esportazioni che nel 2018 sono state pari a 436 milioni ma ad essere minacciati sono anche i formaggi italiani che valgono 273 milioni».

«Ci sono le condizioni per evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che «gli Usa si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna. Una buona premessa sono le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha saputo costruire il premier Giuseppe Conte che martedì 7 maggio 2019 parteciperà al Forum organizzato da Filiera Italia e Coldiretti a Tuttofood dedicato all’agroalimentare Made in Italy».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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