Da un lato gli agricoltori pugliesi,
in attesa dei fondi annunciati dal ministro delle Politiche agricole,
Teresa Bellanova, dall’altro l’annuncio del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea, che ha fornito un primo dato, seppure ancora parziale, dell’incidenza della
Xylella nella regione.
Le piante infette sono molte più di quelle contate dalla Commissione europea
Ebbene, i dati (parziali e quindi per certi versi ancora più in quietanti, parlano di circa 6,5 milioni di piante “gravemente danneggiate” in cinque anni. Dal 2012 al 2017 l'infezione da Xylella fastidiosa è progredita dall'area di Gallipoli (Le) verso nord, fino a danneggiare gravemente 53.800 ettari di oliveti. Numeri che non tengono conto, dunque, degli ultimi due anni, in cui la malattia ha continuato a progredire e che sono stati diramati questa mattina nel corso della seconda conferenza sulla Xylella dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), in corso ad Ajaccio.
Si tratta di informazioni raccolte grazie a dati del satellite Sentinel 2 incrociati con quelli meteo. I dati a disposizione sono relativi ai grandi oliveti (di superficie superiore ai 12,5 ettari che copre l'80% delle superfici totale degli oliveti) e registrano solo danni molto gravi, come il totale disseccamento, e non tutte le piante infette, che dunque potrebbero essere molte di più. Dati aggiornati al 2019 potrebbero essere disponibili entro la fine dell'anno.
Intanto, mentre si prosegue lungo la tortuosa strada del reimpianto, agricoltori e frantoiani aspettano i 300 milioni annunciati dal Governo per risollevare il settore e stanziati nel Decreto emergenze a inizio ottobre.
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Alberto Lupini