Piselli, allegria in tavola Ricchi di vitamine e sali minerali

Origine antichissima, addirittura le prime testimonianze risalgono al 2000 a.C. in Asia Minore. L’Italia è uno dei principali produttori soprattutto in Emilia Romagna, Puglia, Sicilia, Campania e Veneto

29 luglio 2018 | 12:41
di Piera Genta
I piselli appartengono alla famiglia delle Fabaceae, la medesima di fagioli, lenticchie, fave, lupini tutte accumunate per la presenza di baccello. Circa 250 le varietà coltivate che differiscono tra loro per forma e colore: il pisello di Mirandolo Terme sulle colline lodigiane affacciate sul Po; Nero di l’Ago in Liguria, Presidio Slow Food; i piselli di Lumignano nella riviera Berica in provincia di Vicenza, ma anche le taccole o fagiolini corallo, all’interno dei quali i semi si trovano ancora allo stadio embrionale; la roveja, legume antico coltivato su tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana, in particolare sui Monti Sibillini, Presidio Slow Food, che produce un baccello di colore viola scuro con piselli verdissimi, caratteristica comune al pisello olandese kapucijner che una volta seccato avrà piselli di colore marrone.



Versatili e gustosi, i piselli vengono tradizionalmente consumati freschi nel periodo di raccolta che va dalla primavera all’estate. Nel resto dell’anno è possibile comunque averli congelati, in barattolo di vetro, in lattina o ancora nella variante secca che richiedono un periodo di ammollo prima di essere cucinati. Vantano diverse proprietà benefiche che derivano dalle sostanze nutritive e i principi attivi in essi contenuti. Quelli freschi sono ricchi di sali minerali, vitamine e acqua e dispongono di fibre utili per il benessere intestinale. Sono composti per l’80% circa da acqua oltre che da carboidrati, proteine vegetali, fibre, sali minerali e vitamine. Apportano solo 52 kcal ogni 100 grammi di prodotto fresco.

I piselli si prestano alla realizzazione di molti piatti. Si abbinano con cereali come riso, farro e orzo per preparare gustose insalate fredde in primavera ed estate oppure piatti caldi in inverno. Si possono realizzare anche sformati, frittate oltre che zuppe, minestre o vellutate (per queste ultime preparazioni si prestano bene anche i piselli secchi e i baccelli). Fanno parte anche di ricette internazionali, come il riso cantonese o la paella spagnola.

In pittura sono rappresentati nel quadro di Georges de La Tour (1593-1652) “I mangiatori di piselli”, figurano tra le merci offerte dalla “Fruttivendola” di Vincenzo Campi (1536-1591) e un baccello di pisello socchiuso, del quale si intravedono i semi, rappresenta la bocca de “L’Estate” di Arcimboldo.

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Alberto Lupini


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