Pecorino Romano, bontà senza tempo Crescono i consumi in Italia e all’estero
Il Pecorino Romano Dop, prodotto esclusivamente con latte di pecora intero, è un’eccellenza della Sardegna, del Lazio e della provincia di Grosseto che, grazie al suo particolare gusto, evoca i territori da cui proviene
16 aprile 2018 | 19:17
Le origini del Pecorino Romano risalgono all’antica Roma, nei palazzi imperiali era considerato il giusto condimento durante i banchetti, mentre la sua capacità di lunga conservazione e l’altissimo valore nutrizionale ne facevano un alimento base durante i viaggi delle legioni romane. Proprietà nutritive, facilità di trasporto e conservazione hanno consentito al Pecorino Romano di diventare popolare e dal Lazio, nei secoli, la sua tecnica di trasformazione si è diffusa poi in Toscana e in Sardegna, dove si concentra gran parte della lavorazione.
«Oggi - dichiara il presidente del Consorzio, Salvatore Palitta - il Pecorino Romano è in ambito nazionale e comunitario il formaggio da latte di pecora più importante sia in termini quantitativi che di valore generato, rappresentando l’85% della produzione dei formaggi ovini Dop italiani e il 52% rispetto alle principali Dop ovine della Ue. Nel 2016 il valore alla produzione del Pecorino Romano è stato di 250 milioni, con un giro d’affari generato nel commercio di 484 milioni di euro».
«Il 2017 - prosegue Palitta - ha visto aumentare i volumi commercializzati sia nel mercato estero che su quello nazionale. I Paesi di destinazione sono in parte cambiati, con la costante presenza nel mercato Usa, dove viene generato circa il 70% del valore commerciale, e la continua crescita di quello europeo. Ma è cambiata anche la funzione del prodotto, che da semplice formaggio destinato principalmente a un utilizzo industriale da addizionare ad altre tipologie per la creazione di miscele si sta progressivamente indirizzando verso la specialità qualificandosi con una propria identità come formaggio da grattugia, da tavola e come ingrediente caratterizzante nella preparazione di piatti della tradizione».
Il Pecorino Romano Dop è un formaggio “naturalmente privo di lattosio”, conseguenza del naturale processo di trasformazione e stagionatura. Per questa sua peculiarità può essere inserito in modo sicuro nella dieta di persone che soffrono di intolleranza al lattosio. Inoltre la scarsa o non rilevabile presenza di galattosio (inferiore a 2,7 mg/kg) rende questo formaggio adatto al consumo dalle persone intolleranti al galattosio.
Posizione a Cibus 2018: Padiglione 2 - stand G 050.
Per informazioni: www.pecorinoromano.com
«Oggi - dichiara il presidente del Consorzio, Salvatore Palitta - il Pecorino Romano è in ambito nazionale e comunitario il formaggio da latte di pecora più importante sia in termini quantitativi che di valore generato, rappresentando l’85% della produzione dei formaggi ovini Dop italiani e il 52% rispetto alle principali Dop ovine della Ue. Nel 2016 il valore alla produzione del Pecorino Romano è stato di 250 milioni, con un giro d’affari generato nel commercio di 484 milioni di euro».
«Il 2017 - prosegue Palitta - ha visto aumentare i volumi commercializzati sia nel mercato estero che su quello nazionale. I Paesi di destinazione sono in parte cambiati, con la costante presenza nel mercato Usa, dove viene generato circa il 70% del valore commerciale, e la continua crescita di quello europeo. Ma è cambiata anche la funzione del prodotto, che da semplice formaggio destinato principalmente a un utilizzo industriale da addizionare ad altre tipologie per la creazione di miscele si sta progressivamente indirizzando verso la specialità qualificandosi con una propria identità come formaggio da grattugia, da tavola e come ingrediente caratterizzante nella preparazione di piatti della tradizione».
Il Pecorino Romano Dop è un formaggio “naturalmente privo di lattosio”, conseguenza del naturale processo di trasformazione e stagionatura. Per questa sua peculiarità può essere inserito in modo sicuro nella dieta di persone che soffrono di intolleranza al lattosio. Inoltre la scarsa o non rilevabile presenza di galattosio (inferiore a 2,7 mg/kg) rende questo formaggio adatto al consumo dalle persone intolleranti al galattosio.
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Alberto Lupini
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