Mele italiane, produzione in calo a causa delle gelate primaverili

Nel 2024, il numero di mele in Italia calerà dell'1% a causa delle gelate primaverili, che hanno colpito Trentino e Alto Adige, maggiori produttori del comparto. Bene, invece, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna

14 agosto 2024 | 11:23

Nonostante sia il frutto più consumato dagli italiani, la produzione di mele nel nostro Paese è destinata a subire un leggero calo nel 2024. A causa delle gelate primaverili che hanno colpito duramente le principali zone produttrici, si stima una riduzione del raccolto complessivo di circa l'1% rispetto all'anno precedente. A fornire questo quadro è Coldiretti, che sulla base dei dati Prognosfruit ha tracciato un bilancio della situazione attuale. Le regioni più colpite dalle gelate sono state il Trentino e l'Alto Adige, dove si concentra circa i due terzi della produzione nazionale, con stime di cali rispettivamente del 7% e del 9%.

 

Tuttavia, non tutte le regioni hanno risentito negativamente delle condizioni climatiche. Il Piemonte, seconda regione produttrice a livello nazionale, ha registrato un aumento dell'8% della produzione. Anche Veneto ed Emilia Romagna hanno mostrato un recupero rispetto agli anni precedenti (+33% e +15%), segnati da eventi climatici estremi come grandinate e alluvioni.

L'Italia è il secondo produttore di mele nell'Unione europea

A livello europeo, l'Italia si conferma il secondo produttore di mele, preceduta solo dalla Polonia che ha subito un calo produttivo più marcato del 20%. Nonostante le difficoltà, il nostro Paese vanta un rilevante patrimonio di biodiversità per quanto riguarda le varietà di mele, con ben sei denominazioni di origine riconosciute dall'Unione europea. Le varietà più diffuse sulle tavole degli italiani, come la Golden Delicious e la Gala, subiranno rispettivamente cali del 10% e dell'11%. Anche la produzione di mele biologiche, che rappresenta il 7% del totale nazionale, è destinata a diminuire del 6%.

L'invito della Coldiretti per salvaguardare le mele italiane

«Per garantire una maggiore costanza dei raccolti e far fronte ai cambiamenti climatici - sottolinea Coldiretti - è necessario continuare a investire in sistemi di difesa attiva e passiva, proteggendo così un comparto fondamentale per l'economia italiana e per la dieta dei consumatori». L'invito dell'organizzazione agricola è quello di valorizzare il prodotto italiano, acquistando le mele direttamente dai produttori nelle aziende agricole o nei mercati di Campagna Amica. In questo modo, oltre a sostenere l'economia locale, si ha la certezza di portare in tavola un prodotto di qualità, coltivato con rispetto per l'ambiente e per la tradizione.

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Alberto Lupini


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