La truffa del falso bio importato dall’estero colpisce circa 45mila agricoltori italiani che garantiscono all’Italia il primato europea nel numero di imprese che coltivano biologico. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’operazione della Guardia di Finanza che ha sgominato l’importazione di falsi prodotti biologici con false attestazioni dall'est europeo. Si tratta di una operazione che aiuta a fare chiarezza in un settore in crescita con un giro di affari, tra esportazioni e consumi interni, che ammonta in Italia, secondo la Coldiretti, a circa 3 miliardi di euro.
Di fronte al ripetersi di frodi che riguardano l’importazione di prodotti falsamente biologici è necessario che sia facilmente riconoscibile in etichetta la produzione ottenuta con materia prima e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato. In attesa che questo avvenga, il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita.
Alla luce delle ulteriori risultanze investigative emerse, il Gip del Tribunale di Pesaro, Raffaele Cormio, ha emesso nei confronti degli otto responsabili, da ultimo denunciati, il provvedimento di sequestro preventivo per “equivalente”, di beni mobili ed immobili, fino all’ammontare complessivo di oltre 26 milioni di euro, corrispondenti all’illecito profitto incassato dall’associazione per delinquere.
In particolare, in quest’ultima tranche, i sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza di Pesaro e dai funzionari dal Nucleo investigativo dell’Ispettorato repressione rrodi di Roma, con la collaborazione dei reparti della Guardia di Finanza di Bologna, Ravenna, Forlì, Verona e Biella, hanno riguardato 9 fabbricati di civile abitazione e circa 310 ettari di terreni agricoli, stimati per un valore di circa 4 milioni di euro, 13 autoveicoli di grossa cilindrata nonché ingenti somme di denaro, depositati in conti correnti, in corso di quantificazione.